Mi sono finalmente deciso a non far vedere qui solo i lavori conclusi. “Ce n’è voluto di tempo” direte, e avete ragione. Ma sono arrivato a capirlo solo quando mi sono reso conto di non poter fare altrimenti. Pensavo di renderla una piccola rubrica, con articoli scritti di getto, senza troppo pensarci su, giusto per non lasciare vuoto lo spazio tra la fine in un esperimento e l’altro. Vedrò se la cosa sarà fattibile o possa interessare. Ma ora ciancio alle bande ed eccomi qua dopo questo mese intenso e pieno di nuovi progetti e idee varie!
Il RePET
Il progetto che in questo momento mi sta prendendo molto è il RePET, una macchina per poter trasformare le bottiglie di plastica in filamento da usare con le mie stampanti (sì, al plurale perchè nel mentre la mia cara Anet sta decidendo di funzionare in questo periodo). L’idea mi sembra davvero interessante e sto lavorando per poter rendere più facile la realizzazione a chi ha un po’ meno conoscenze di me, o banalmente chi parla solo italiano visto che non ci sono tutorial o guide per costruirlo in questa lingua al momento.
Aspettando di dare i dettagli sulla realizzazione in un articolo ad hoc, vogli condividere l’esistenza di un blog davvero ben fatto del prof. Michele Maffucci (maffucci.it). Il sito è strutturato davvero bene e con contenuti che in italiano ancora non hanno una chiarezza tale, unita a lezioni teoriche molto approfondite. È sicuramente di stile datato, ma del resto non è il design il fulcro dell’opera. Io mi ci sono imbattuto in questo progetto per far lavorare un motore stepper tramite Arduino e il suo tutorial mi è stato utilissimo. Dateci un’occhiata se vi interessa l’argomento del making in tutti i suoi aspetti!
In sintesi, il RePET è in fase conclusiva e sto raccogliendo il materiale di documentazione per poter abbozzare una guida comprensibile. Dovrei anche pubblicare a breve sul mio profilo Thingiverse alcuni modelli che sto realizzanzo in questo periodo, per questo progetto e non. Dovrei farcela in qualche settimana al massimo. Nell’attesa vi lascio qualche spoiler del prodotto.
Inizio corsi!
Tra circa una settimana inizieranno i corsi che con l’associazione abbiamo deciso di far partire. È la prima volta che mi ritrovo a dover preparare un percorso per poter insegnare qualcosa che so in solitaria. Fino ad ora si è rivelato un bello stimolo anche per approfondire le mie conoscenze per essere quanto più possibile pronto alle evenienze e domande provenienti da chi ha sete di conoscenza. Io curerò principalmente un corso sulla stampa 3D e la modellazione con Fusion 360, mentre altri membri del team porteranno avanti laboratori sul coding e la robotica per ragazzi.
Il mio corso è strutturato in modo meno canonico del normale: l’ho voluto impostare molto come un’attività laboratoriale piuttosto che come una lezione frontale, dove ero certo di perdermi qualcuno in tempi record. Spero sia una buona idea, anche se la possibilità di variare approccio e scaletta all’esigenza aiuta parecchio. Sono, poi, molto fiero della risposta che ha avuto l’inaugurazione del FabLab: siamo a quasi 200 iscrizioni tra i vari corsi che stiamo proponendo e abbiamo già in programma diverse edizioni per coprirle tutte. La partenza è, quindi, molto buona ma quella che stiamo affrontando è una maratona e non dobbiamo mai perdere il ritmo!
La curiosità da tenere a bada
Nel mentre che tutto ciò avviene, sono anche nel bel mezzo di una sessione d’esami non proprio semplice, basta pensare che ogni settimana circa dovrò darne minimo uno e non tutti sono semplicissimi. Inoltre, sto già adocchiando degli interessanti progetti nell’Internet che mi stanno affascinando.
In particolare mi è capitato di vedere il progetto della stampante di un ragazzo chiamata Positron V3 ovvero una stampante 3D che crea oggetti al contrario, oltre ad avere diverse features davvero interessanti. Sto pensando di realizzarne una in futuro e, nel caso, contribuire al progetto che di per se ha grandi potenzialità. Ovviamente c’è tempo e, anzi, sto ancora fantasticando.
Un altra idea che mi ronza in testa da un po’ è la realtà virtuale. Sto cercando, però, un modo per poter entrare nel mondo senza passare per prodotti di multinazionali affamate di dati personali. In giro ho trovato qualche progetto su dei visori open source ma tutti in fase davvero embrionale (TrueOpenVR, Relativty). Ammetto che lo scranio mi è venuto grazie alla visione di “Ready Player One”, che mi ha fatto riflettere su quanto la pellicola stia descrivendo una realtà che potrebbe prendere piede in un futuro più prossimo del previsto. Ma anche questa è solo un’idea e quando troverò qualcosa di più interessante penserò meglio nel voler entrare un minimo nel settore.
Nel caso qualcuno abbia qualche informazione in più su progetti simili a quelli citati nell’articolo non esitasse a contattarmi o a scrivere qui sotto un commento. Fa sempre piacere qualche consiglio!