E rieccoci nel nostro classico appuntamento. Dopo l’ultimo articolo ho fatto un piccolo resoconto di quello che sto portando avanti e ho apportato diversi cambiamenti ad alcune valutazioni che vorrei condividere con voi. Inoltre ho concluso diversi piccoli progetti e ho alcune novità interessanti da raccontare.
Esperimenti in corso di fallimento
Sì, mi sono riuscite bene davvero poche cose in questi tempi. Il RePET sta avendo un problema dopo l’altro e credo di accantonarlo per un po’ e riprenderlo in seguito a mente fresca, bisogna attendere ancora abbastanza per un risultato soddisfacente. Ho poi provato a stampare un pezzo di ricambio per la mia Anet A6, la prima stampante che ho montato, ormai quasi sette anni fa.
Il pezzo in questione si chiama Pitan, un clone dell’E3D Titan ovvero un blocco estrusore che permette di spingere il filo con maggiore forza dentro l’ugello grazie a una coppia di ingranaggi maggiore. La bellezza del Pitan è che la maggior parte dei pezzi sono stampati in 3D mentre il resto sono semplici viti, qualche cuscinetto e una molla. Sicuramente l’idea merita parecchio, consiglio di darci un’occhiata. C’è da dire che non ha risolto il problema che sto provando a risolvere ma proverò comunque altro mantenendo questo pezzo integrato, è a ogni modo di qualità elevata e faccio i complimenti all’ideatore.
Ci sono anche altri piccoli lavori che ho fatto che non hanno avuto il risultato sperato ma li sto recuperando, quindi non è ancora detta l’ultima parola. In quel caso metterò qui il risultato vero e proprio quando verrà il momento.
Scacchi e Prusa
Nel mentre che tutto ciò succedeva, ho stampato uno dei pezzi più belli e interessanti che abbia mai fatto. Un ragazzo, venendo a visitare il FabLab, ha notato la scacchiera che avevo stampato per quel luogo volendone una simile. Aveva però chiesto di avere una scacchiera più sobria mantenendo i pezzi del design che avevo già fatto. Dopo, quindi, un centinaio di ore di stampa e diversi giorni di lavoro e regolazione della stampante, ho finalmente portato a termine questo meraviglioso set di scacchi.
Questa consegna da fare ha messo in risalto un mio problema: quando ho da stampare cose così grandi e che richiedono anche più processi uno dopo l’altro, io non posso produrre altro o sperimentare piccoli aggiustamenti di calibrazione. Per questo motivo ho colto una grande occasione data dai ragazzi di Power3D, una coppia di matti del nord Italia appassionati di stampa 3D, per acquistare una Prusa MK3S a un prezzo davvero eccellente.
Per chi non sa di che macchina stiamo parlando, Prusa Research è una delle marche più autorevoli del mondo della stampa 3D open source, nonchè pioniera in questo campo. Quando io iniziai a stampare, avere una Prusa era come avverare un sogno, essendo al tempo la Ferrari delle stampanti 3D da hobbysti. Ancora adesso, nonostante il mercato si sia popolato di alternative migliori (vedi la BambuLab che sacrifica l’open source per la potenza incredibile della macchina), la Prusa rimane una delle migliori stampanti in commercio.
Per quello che devo fare è perfetta: riparabilità infinita, possibilità di effettuare upgrade ufficiali senza problemi, nuovi filamenti da poter stampare, maggiore affidabilità e velocità rispetto alle mie stampanti precedenti e un supporto della community fuori portata. Insomma si è capito che sono fomentatissimo del mio acquisto XD.
Il FabLab e il suo futuro
I corsi stanno andando molto bene, parecchie scuole della città hanno visitato questo laboratorio e anche qualche associazione o semplici curiosi hanno sviluppato delle proprie microidee in questo spazio. Credo, però, che questo non sia abbastanza, voglio fare di più. Sono in una fase di consulenza per creare iniziative di qualità durante l’anno assieme all’associazione e a chi sta contribuendo alla realizzazione di questa visione. Non voglio dire molto al momento, ma posso comunicare che nella seconda metà del 2023 vorrei cacciare un bel coniglio dal cilindro e portare un’esperienza di grande qualità formativa nello spazio che abbiamo creato. Stay Tuned!
Nuove rotte
Sono uscito da un periodo fin troppo iperattivo e di alta concentrazione su pochissimi progetti che ora ho portato a compimento o che sto accantonando in virtù di altre opportunità future. Sono riuscito a ritagliarmi dei piccoli momenti morti che, però, sto dedicando a un sano riposo, cosa che sto trascurando leggermente per tutta la mia foga di portare avanti le mie mille avventure. Ne ho assolutamente bisogno per non perdere il senso e il ritmo in quello che faccio.
Generalmente mi sento in un momento in cui ricalibrare un po’ anche le mie aspirazioni e interessi: le cose stanno andando verso una direzione imprevista che, nonostante fosse previsto (scusate il gioco), è una cosa che dovrei controllare un meglio per evitare di perdere del tutto la rotta. Sto anche avendo molti meno input rispetto al solito, leggo di meno, ascolto meno podcast e musica e raramente riesco a ritagliarmi un del tempo per farmi una semplice chicchierata con una persona senza pensare al altre cose che ho da fare subito dopo. Sono cose che mi mancano molto e che mi dispiace non poter curare come vorrei.
Devo dirlo, mi riconosco abbastanza in questo comportamento, non sono mai stato uno molto interessato alla stabilità perpetua, anzi è una cosa che mi annoia presto. Sento di dover prendere un bel po’ di aria nuova, fresca e tranquilla, preoccupandomi di meno di quello che va avanti anche quando io non ci penso e concentrarmi su ciò che conta per me in primis. Mi immergo, quindi, in un periodo in cui mettermi in ascolto verso nuove rotte. Speriamo nel buon vento.