È con estremo piacere che vorrei iniziare a parlare di una delle mie passioni più belle e, a mio parere, interessanti: la stampa 3D.
Dopo l’ultimo articolo ho iniziato a preparare una piccola introduzione a questo vasto e vario mondo che, soprattutto in Italia, è qualcosa ancora riservato a una nicchia di persone. Per spiegare, quindi, tutti i passi che compongo la realizzazione di un oggetto con questa tecnologia e le sue potenzialità vorrei partire da un piccolo aneddoto.
Quelle che vedete nella copertina sono ben 20 casette stile Monopoly, una mia ultima commissione data da un amico. Questa persona non conosceva prima la stampa 3D e quando gli dissi che avrei stampato 100 casette in meno di 2 giorni ne risultò sbalordito al che, diffidente, mi disse:”Ma mica hai una fabbrica in quel garage!“. Il giorno dopo gli portai il risultato della prima produzione da venti pezzi e la sua espressione era impagabile. Ed è dalle sue domande che nasce questo approfondimento, sperando che sapranno rispondere ai tuoi dubbi sull’argomento.
Cos’è la stampa 3D?
Innanzitutto la stampa 3D è una tecnologia additiva, ovvero uno strumento in cui viene immesso man mano il materiale che viene poi lavorato per creare un oggetto. Le tecnologie additive si distinguono da quelle sottrattive in cui si ha un blocco di materiale da cui si sottrae materia per far uscire il prodotto finito.
Possiamo paragonare le tecnologie additive e sottrattive rispettivamente ai lavori di un vasaio e di uno scultore, in cui il primo modella l’argilla per produrre i vasi mentre il secondo con martello e scalpello colpisce il blocco di pietra liberando la statua al suo interno.
C’è, inoltre, un’altra distinzione nella stampa 3D: le stampanti FDM e le SLA.
FDM
Le stampanti FDM (Deposito di Filamento Fuso) hanno un piano in cui viene depositato, tramite una testina molto calda, il materiale plastico. Si possono stampare diversi tipi di materiali. I più comuni sono:
- Il PLA, derivato dall’amido di mais, che ha caratteristiche fisiche buone e non produce fumi durante la fusione.
- L’ABS, derivato dal petrolio, che è molto più performante del PLA ma che ha bisogno di una maggiore temperatura di fusione; Inoltre produce fumi darivati dalla sua fusione che possono risultare tossici.
- Il PETG, ultima frontiera dei materiali per stampa 3D; Deriva dal PET che usiamo per le bottiglie di plastica e, quindi, dal petrolio ma non emana fumi di fusione e ha requisiti di stampa simili al PLA, anche se con prestazioni migliori.
Il principale punto a favore di questa tipologia di macchine è la grandezza e la resistenza che possono raggiungere i pezzi stampati in questo modo a discapito della resa del dettaglio.
SLA
Le stampanti SLA (StereoLitoGrafia) utilizzano una vasca che ospita una resina fotosensibile che si solidifica al passare dei raggi UV. Il piano è ribaltato e sale verso l’alti man mano che l’oggetto prende forma su di esso. Ad ogni immersione, infatti, uno schermo LCD presente sotto vasca fa solidificare uno stato della resina alla volta, creando poi l’oggetto.
Questa tecnologia è molto più dettagliata della stampa a filamento ma le dimensioni di stampa disponibile sono drasticamente ridotte assieme alla varietà dei materiali (nonostante le miscele di resina possono variare leggermente in materia di prestazioni fisiche).
Arrivati a questo punto possiamo capire quanto sia interessante questa tecnologia e quando rivoluzionaria possa essere: se pensiamo a ogni oggetto che ci circonda e che è potenzialmente realizzabile con questo genere di macchine, forse non possiamo neanche immaginare il potenziale che potrebbero avere in settori come la robotica, l’aeronautica spaziale, l’ortodonsia ecc. in cui questa tecnologia è già ampiamente utilizzata.
Per il momento concludo qui questa piccola introduzione che avrà sicuramente un seguito nel prossimo periodo, nel mentre ti voglio lasciare il link di un progetto italiano davvero interessante e che tratta la stampa 3D in modo molto approfondito che potrà esserti utile se vorrai saperne di più ( canale YT di Help3D ).