A distanza di un mese dalla nascita di questo mio spazio nella rete, credo sia arrivato il momento di parlare di una cosa molto importante per me e che è fortemente legata a questo posticino: la scrittura.
In questi giorni mi sono imbattuto in numerosi spunti di riflessione riguardo la scrittura, sia articoli di blog sia chiacchierate particolarmente profique, che mi hanno fatto pensare molto riguardo al senso che io do a questa attività.
Se mi avessi chiesto un mese fa perchè scrivevo io avrei risposto che lo facevo per esprimere me stesso, ma pensandoci non era così, o almeno non sempre.
Sì, perchè quello che ho capito da questo periodo è che il mio modo di vivere la scrittura era solo un granello di sabbia dell’immensa spiaggia che avevo davanti. Ma prima d’immergerci in questi argomenti farei una piccola panoramica di cosa scrivo e del perchè ho iniziato.
La mia esperienza parte dalla scuola (forse il posto più comune dove poteva iniziare questa storia) in cui avevo iniziato ad apprezzare molto lo scrivere dei temi. All’inizio, non potendo decidere di cosa scrivere, risultava meno soddisfaciente ma comunque piacevole. Il vero divertimento, però, arrivò quando iniziai ad avere a disposizione le famose “traccie libere“ che mi permettevano di avere almeno un range maggiore di argomenti di cui parlare, anche se non rientravano nei miei interessi. Forse è stato proprio il misurarmi con tutto che mi ha fatto apprezzare anche solo l’avere lo spazio per esprimere la mia opinione su qualcosa.
Arrivò, poi, la pandemia che mi fece riscoprire un’attività altrettanto interessante e fortemente unita alla scrittura, ovvero la lettura. Certo, anche da piccolino macinavo Geronimo Stilton e Topolino come non mai (forse erano i topi che mi facevano tenerezza?), ma dopo le medie non ero ancora riuscito a trovare un genere che mi accolse tra i suoi volumi e mi facesse innamorare di ciò che si descriveva. Questo prima di leggere il libro di Edward Snowden, Errore di sistema . Il suo racconto diretto della sua vita mi ha stregato ancor di più delle pellicole che gli hanno dedicato. Con questo libro capii quanto bello e importante fosse leggere e da lì non riuscii più a farne a meno. Ma torniamo allo scrivere.
La riscoperta dei libri e la pandemia, con tutte le reflessioni e i cambiameti che ha portato, mi hanno spinto a iniziare un piccolo diario in cui scrivere quello che mi passava per la testa in quel momento. Alla fine le pagine si riempivano di ricordi, esperienze, e situazioni a velocità spaventose partendo, magari, da chi avevo incontrato quel giorno per arrivare al mio modo di vedere la solitudine: la carta era il mio posto sicuro, il mio amico più fidato.
C’è anche un’altra cosa che ha cambiato molto il mio modo di scrivere: gli articoli per giornali e riviste. Intendiamoci, nulla di riconosciuto al grande pubblico ma comunque letti da qualcuno che aveva qualche laurea in più di me. La stesura di articoli mi ha portato a intendere la scrittura anche per spiegare, divulgare e discutere su temi a me cari con l’incentivo che qualcuno avrebbe letto quello che scrivevo. E quei primi articoli sono stati precursori di quello che stai leggendo ora, in questo spazio tutto per me.
Ok, tutto bellissimo, ma quindi cosa scrivo adesso? Bhe adesso ho ancora il mio diario in cui scrivere tutto quello che penso senza mezzi termini; ho anche un piccolo taccuino dove da qualche tempo scrivo, o provo a scrivere, alcuni componimenti in rima che mi piace far leggere a volte ad alcuni amici per parlare di quello che passiamo; e infine un quadernetto degli appunti in cui ogni pensiero progettuale, ogni spunto grezzo che prendo dai contenuti che consumo viene fissato su carta per poi essere rivisto e rielaborato. Quest’ultimo, e a volte anche il taccuino, li porto sempre con me, per non farmi sfuggire mai nulla.
Molti potranno obiettare che non è una soluzione pratica e che nessuno usa più i quaderni per gli appunti quando ci sono le note del telefono. A loro dico che avete ragione ma, personalmente, reputo che sia tutt’altra cosa: le pagine (che cerco sempre di prendere del tutto bianche) ti danno una libertà inimmaginabile, per non parlare dello sfogliare i fogli e far capitare l’occhio per sbaglio su una nota vecchissima e da lì parte un’idea del secolo… Ci sono anche numerosi studi che fanno comprendere come la scrittura su carta sia più immediata della digitazione, per l’attivazione di aree diverse del cervello. Insomma starei qui per ore a dire quanto sia più utile la fisicità della carta, anche se forse ingombrante e poco pratica.
Rimanendo su cosa scrivo, continuo la stesura di alcuni articoli su riviste (anche se questo blog sta diventando il mio luogo di pubblicazione principale) e continuo a leggere molto per renderli sempre più interessanti e freschi.
E ora arriviamo alla domanda centrale: Perchè scrivere? Bhe, perchè no? Leggere ci arricchisce molto è vero, ma la scrittura rende materiale ciò che passa solo temporaneamente nella nostra testa. Non scrivere quello che si pensa o, anche meglio, quello che si è appreso, è la condanna a morte di ciò che pensiamo. Un’altra cosa è lo scrivere per essere letti e la cosa più importante che ho imparato è che questa non deve essere la motivazione principale per scrivere. Pensare sempre a come la gente capirà il nostro pensiero, se lo vorrà ascoltare o farci un sacco di problemi per capire se abbiamo o meno le capacità di affrontare quell’argomento, può essere molto distruttivo.
La faccio breve:
bisogna scrivere per leggere se stessi e, se il risultato ci piace condividerlo con gli altri, proprio come si fa come un’opera d’arte.
Non per questo, però, quello che non viene condiviso è inutile o non ha senso di esistere, perchè ciò che abbiamo condiviso aveva già acquisito senso per noi in primis. Per questo consiglio sempre e a chiunque, di ritagliarsi un piccolo spazio per se, che sia di qualche centimetro cubo di carta e inchiostro o qualche bit in un server remoto come questo, per capire meglio quel che si è, fuori dagli sguardi indiscreti e giudizi altrui.
Se vuoi seguire il mio consiglio, di seguito ti lascio alcune risorse interessanti sulla scrittura che sto leggendo in questo periodo, sperando possano aiutarti come hanno aiutato me. Buona lettura!
● Paul Graham – The Age of The Essay: http://www.paulgraham.com/essay.html
● Ben Carlson – 7 Benefits of Writing: https://awealthofcommonsense.com/2019…
● David Perell – The Ultimate Guide to Writing Online: https://perell.com/essay/the-ultimate…
● Steven Pressfield – The Most Important Writing Lesson I Ever Learned: https://stevenpressfield.com/2009/10/…
(Thanks to Mr.RIP)